Ama il prossimo tuo in “Quantità Significative”

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Una parte di vero dietro tutto questo c’è, anche se sovente non viene riconosciuta, ed è che l’uomo non è una creatura mansueta, bisognosa d’amore, capace al massimo di difendersi quando è attaccata; è vero invece che occorre attribuire al suo corredo pulsionale anche una buona dose di aggressività. Ne segue che egli vede nel prossimo non soltanto un eventuale soccorritore e oggetto sessuale, ma anche un oggetto su cui può magari sfogare la propria aggressività, sfruttarne la forza lavorativa senza ricompensarlo, abusarne sessualmente senza il suo consenso, sostituirsi a lui nel possesso dei suoi beni, umiliarlo, farlo soffrire, torturarlo o ucciderlo. Homo homini lupus [l’uomo è lupo per l’uomo].

Freud, (1930). Il disagio della civiltà

Il 16 marzo, alla vigilia del giorno di San Patrizio, il Taoiseach dell’Irlanda (Primo Ministro) Enda Kenny ha fatto un discorso in elogio degli immigrati accanto al ben noto “amante” dell’immigrato, il Presidente Donald Trump. [1] Una mossa coraggiosa e audace? Riflettiamo un attimo su questo punto.

Gli irlandesi, famosi nel mondo per la loro accoglienza dello “straniero”, hanno sempre avuto difficoltà con il loro prossimo. Meno di due settimane prima dell’“audace” discorso di Kenny, una verità raccapricciante e traumatica è stata scoperta in Irlanda, a Tuam, Contea di Galway. Sotto il sito di una ex Casa della Madre e del Bambino, gestito dalla Chiesa cattolica, un’istituzione che curava “Donne perdute”, oltre 800 cadaveri di bambini dalle 35 settimane fetali ai due-tre anni di età, sono stati rinvenuti sotto terra nelle gallerie che si presume fossero state costruite per il trattamento e il contenimento di reti fognarie. [2] Sono stati trovati in “quantità significative” e molti altri si presume debbano ancora essere scoperti. Alcuni decessi sono stati ufficialmente registrati, ma nessuna sepoltura. [3]

Non tutti i bambini sono morti nella casa, alcuni sono stati dati in affido, adottati illegalmente e quindi “venduti” a famiglie negli Stati Uniti, la casa degli immigrati irlandesi oggetto dell’elogio fatto da Kenny nel suo discorso. Questa è una delle diciotto istituzioni religiose legate allo Stato[4], che si trovano attualmente sotto inchiesta in Irlanda. Le donne “curate” in queste “case” [5] erano donne incinte non sposate, allontanate e nascoste dalle loro famiglie, vicini di casa e comunità perché manifestavano un godimento vietato in una cultura oppressiva governata dalla Chiesa e dallo Stato che imponeva un’ “identità” nella fedeltà dei loro cittadini.

Uno dei commenti delle Nazioni Unite sulle indagini della Commissione irlandese di Inchiesta sulle Case della Madre e del Bambino era che “l’Irlanda non è riuscita ad istituire un’indagine indipendente, valida ed esaustiva, in linea con gli standard internazionali”. [6] Inoltre, l’ONU ha commentato l’attuale ottavo emendamento della Costituzione dell’Irlanda – una legge nella Costituzione irlandese che mette la vita di un bambino non ancora nato in condizioni di parità rispetto a quella della madre. Questa legge prevede che le donne siano ospedalizzate contro la loro volontà nel caso in cui volessero spostarsi all’estero per fare un’interruzione di gravidanza, e permette allo Stato di avvalersi dei servizi di avvocati per difendere la vita del nascituro contro le donne che cercano di abortire per ragioni di salute mentale e/o per motivi di salute. L’ONU ha commentato che l’ottavo emendamento “restringe eccessivamente l’accesso all’aborto” e l’Irlanda non ha attuato le raccomandazioni precedenti. L’ONU invita inoltre l’Irlanda a impegnarsi a introdurre una definizione specifica di violenza domestica e altre forme di violenza basata sul genere. [7] Possiamo dire che in Irlanda, il prossimo è la donna?

Cosa ha a che fare tutto questo con quello che sta succedendo in Europa? Ebbene, tutto.

Enda Kenny ha commentato che il trattamento dei bambini di queste madri era “paragonabile a quello tipico di una sorta di specie inferiore”. [8] Nel suo discorso alla Casa Bianca definisce gli immigrati irlandesi come “miserabili rifiuti rigettati sulle coste”. Ha evocato il nome di un Santo Patrono che sostiene l’ideale dell’immigrato, come prova dell’eccellenza dell’Irlanda come nazione fondata sull’accoglienza e l’accettazione di tutti. Un ideale che ricopre l’atrocità e il trauma perpetrati in nome dell’ “identità” e l’intolleranza del godimento del prossimo. Un discorso che elide anche il fatto che la prima “visita” di San Patrizio in Irlanda è stata quella da schiavo, catturato dagli irlandesi e costretto a lavorare per loro. Questo succede durante la settimana in cui corre voce che l’Irlanda potrebbe diventare la base europea del governo degli Stati Uniti Trump. [9]

Marine Le Pen sventola l’ideale della bandiera della Nazione francese di un’epoca passata, quella della Francia « che appartiene ai francesi » e l’espulsione per coloro che non sono vestiti della sua bandiera e non indossano questo ideale. Pensiamo per un momento, immaginiamo l’espulsione di coloro che non sono “cittadini francesi” secondo tali norme. Quelli che restano sono compagni d’armi – dei piccoli altri che dovranno confrontarsi all’identico. Ma come essere “lo stesso” per sentorsi in sicurezza sotto la bandiera tricolore di questo regime ? Qui incontriamo il mondo orwelliano, che non è poi cosí lontano da concepire di questi tempi.

Freud ha parlato dell’identità al prossimo nel Perturbante e nel suo capolavoro Il disagio della civiltà, in seguito ripreso da Lacan nell’ Etica della psicoanalisi. Qui il Sommo Bene del soggetto è Das Ding, un ritorno all’oggetto ideale che garantirà inevitabilmente l’annientamento del soggetto. Un ritorno al paradiso perduto, all’orrore, al silenzio del soggetto. La psicoanalisi si tiene lontana dall’ideale di uguaglianza, piuttosto si schiera a favore della differenza e per questo motivo è nel mirino dei regimi dei tutti uguali. Il fuori-standard, il singolare e la parola del soggetto mettono a confronto l’ordine di questi regimi con il godimento del prossimo.

La reificazione di San Patrizio non ci farà accettare né le atrocità domestiche né la chiamata alle armi sotto i colori di una bandiera, non si può essere compiacenti. La psicoanalisi, per sua natura, resiste e sovverte tali posizioni e quindi diventa il loro bersaglio. In quanto “comunità”, in cui ognuno ha il suo singolare transfert alla psicoanalisi, ognuno è inevitabilmente preso in questa battaglia, che lo voglia o no. Questo non è “locale”, ma riguarda tutti. La pratica della psicoanalisi è in pericolo e quindi dobbiamo farci sentire in “quantità significative”.

 

Traduzione di Rachele Giuntoli

 

 

[1] http://www.irishtimes.com/news/ireland/irish-news/30-million-views-and-counting-enda-kenny-s-st-patrick-s-speech-goes-viral-1.3016419

[2] https://www.rte.ie/news/2017/0303/856914-tuam-mother-baby/

[3] https://www.rte.ie/news/2017/0310/858757-tuam-tusla/

[4]http://www.independent.ie/irish-news/tuam-mother-and-baby-home-everything-you-need-to-know-about-the-discovery-of-human-remains-35499737.html

[5] One calls to mind Freud’s Unheimlich in the Uncanny

[6] http://www.thejournal.ie/womens-rights-un-committee-3274008-Mar2017/

[7] http://www.thejournal.ie/womens-rights-un-committee-3274008-Mar2017/

[8] http://www.thejournal.ie/enda-kenny-tuam-reaction-3273598-Mar2017/

[9] http://www.independent.ie/irish-news/trump-plan-to-make-ireland-his-eu-base-35542857.html

 

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