Contro Marine Le Pen e per le libertà repubblicane

#

Dalla Francia ci arriva un grido di allarme: Marine Le Pen e il Fronte Nazionale sono a un passo dall’ottenere la maggioranza alle elezioni presidenziali della Repubblica Francese. Che sia possibile il trionfo dell’odio, come lo ha chiamato Jacques-Alain Miller, terrorizza anche noi, cittadini vicini, dall’altro lato dei Pirenei. I valori della Repubblica Francese sono il cuore dell’Europa illuminata, dell’Europa delle libertà nella quale molti di noi spagnoli abbiamo depositato le nostre speranze per uscire dalla parte più oscura della nostra storia. Il trionfo del Fronte Nazionale supporrebbe la liquidazione dei diritti e delle libertà per i francesi, senza dubbio, ma i suoi effetti si irradierebbero per l’Europa, è sicuro. Non siamo di fronte al mero trionfo di un partito alle elezioni, potremmo stare assistendo alla liquidazione di un mondo e alla nascita di un altro con il volto del peggio.

Conosciamo quello che i governi xenofobi e populisti che attraversano l’Europa portano con sé: impoverimento, segregazione, precarietà, odio, repressione, perdita di libertà senza tregua. I movimenti chiamati populisti sono la prova del fallimento di un’Europa che non ha creduto in sé stessa. Sono il trionfo della paura, della rabbia e dell’impotenza. Della paura di alcuni davanti alla nascita veloce di un mondo che ha ridotto l’essere a una cifra contabile, le condizioni di vita non trovano altra spiegazione delle statistiche, dietro le quali esplode l’angoscia. Della rabbia di quelli che forse neppure contano, vite precarie per le quali non c’è futuro. Dell’impotenza di una sinistra che non ha saputo rispondere al paradigma del godimento nel capitalismo esasperato in cui viviamo. La sinistra non trova risposta politica perché lei stessa è coinvolta nella trappola del godimento.

Se in Francia vince Marine Le Pen e il Fronte Nazionale, anche in Spagna sentiremo le repliche del disastro. La Spagna è uno stato tremendamente fragile territorialmente, economicamente, politicamente e socialmente. Non c’è un mito della Spagna, né un’idea della Spagna che riunisca tutti gli abitanti di questa parte della penisola iberica. La Spagna ha un debito che supera il 100% del PIL e un’economia debole affidata principalmente al turismo e alla costruzione. La politica vive il suo momento peggiore dalla transizione, affogata dalla corruzione e il cinismo. Socialmente, la povertà cresce in maniera galoppante mentre la ricchezza si accumula in poche mani che, a loro volta, accumulano sempre più potere. La Spagna non potrà sopravvivere a un’Europa debole. E una Francia senza libertà implicherà il venir meno dell’Europa.

Immersi nella nostra crisi, non esiste in Spagna un fenomeno simile al lepenismo come tale. Sebbene è certo che durante la campagna elettorale il Partito Popolare ha copiato alcune delle sue esagerazioni, in particolare la xenofobia. Ma la perdita delle libertà che accompagnano i populismi è comunque in corso. Alcune delle leggi approvate dal governo precedente, come quella chiamata popolarmente “ley mordaza” (legge bavaglio), rappresentano già un tremendo ostacolo alla libertà d’espressione. Il trionfo del Fronte Nazionale dall’altro lato dei Pirenei potrebbe supporre un avvallo per le politiche più repressive. Ma, soprattutto, sarebbe l’apertura delle porte al peggio nel cuore stesso dell’Europa. E allora chissà cosa succederebbe.

No, Marine Le Pen non dovrebbe essere eletta! La mia solidarietà a chi lavorerà affinché non lo sia. Il mio appello ai votanti affinché calcolino l’importanza del loro atto!

Traduzione di Laura Pacati

Print Friendly

This post is also available in: FranceseInglese